Mafia, camorra e dintorni: per capirne di più: “Le sconfitte non contano” di Marcello Sorgi
Marcello Sorgi
Le sconfitte non contano
Milano, Rizzoli 2013
La limpida storia dell’avvocato siciliano Nino Sorgi raccontata dal figlio Marcello: avvocato difensore dei braccianti che occupano le terre e dei sindacalisti nelle durissime lotte dell’immediato dopoguerra, di Danilo Dolci nel processo per i fatti di Partinico del 1956, agli arrestati delle manifestazioni del luglio ’60, che contò quattro morti a Palermo di , ai tanti sessantottini nella stagione delle lotte studentesche ed operaie; un servitore della legge al servizio della giustizia e del popolo in una terra difficile e funestata dal controllo mafioso. Un siciliano rimasto a lavorare e lottare in Sicilia, accogliendovi Carlo Levi spesso presente nelle battaglie civili più importanti, Francesco Rosi e Luchino Visconti quando giravano Il bandito Giuliano e Il gattopardo, artisti come Siqueiros, tanti intellettuali innamorati della Sicilia e tanti studiosi del fenomeno mafioso. Sempre pronto ad ospitare, a consigliare, a fornire delucidazioni, nel suo studio di Palermo e nella sua casa di Aspra, affacciata sul mare.
Per il figlio giornalista è anche la rievocazione di un’infanzia felice ed intensa e di una educazione improntata al rigore e all’apertura verso il mondo. Ed è l’occasione per ripercorrere la storia della sinistra in Sicilia, dalle battaglie di Li Causi all’esperimento Milazzo, alle battaglie dell'”Ora” di Palermo. E di ricordare figure che hanno contato nella vita del padre, ma anche nella propria formazione, come Enzo Sellerio, Leonardo Sciascia, Giovanni Falcone.
Tante sconfitte che non riducono mai l’impegno civile: una lezione da trasmettere alle nuove generazioni.
Il libro è corredato da belle fotografie tra cui quelle del processo a Danilo Dolci, in cui Nino Sorgi è affiancato da Piero Calamandrei che vi pronuncia la sua ultima arringa, rendendo omaggio al giovane avvocato.
[Silvia Calamandrei]