Una riflessione sulla storia del commercio: nulla di nuovo sotto il sole…”Il cappello di Vermeer” di Timothy Brook
Nuove acquisizioni
Timothy Brook
Il cappello di Vermeer
Torino, Einaudi, 2015
Il sinologo canadese Brook ci racconta la globalizzazione nel Seicento, ed in particolare gli scambi commerciali tra Olanda ed Asia, prendendo spunto da una serie di quadri d’epoca, in gran parte di Vermeer. Non c’è né la ragazza con l’orecchino di perla né la ragazza col cappello rosso, quadri che hanno reso l’olandese popolarissimo tra il grande pubblico, ma c’è la veduta di Delft ed una serie di scene d’interno che ci danno l’idea della potenza della Compagnia delle Indie olandesi e degli oggetti di provenienza asiatica o americana ormai presenti nell’intimità domestica, ivi comprese quelle porcellane cinesi che avrebbero fatto la fortuna degli imitatori di Delft. Sì, perché allora a copiare erano gli europei, per creare un mercato di massa di quelle pocellane il cui alto costo le riservava solo alle tavole dei ricchi. Una saggistica di intrattenimento, con cui Brook si propone di divulgare una serie di conoscenze specialistiche valendosi di un abile espediente narrativo. Il lettore che ha già familiarità con la storia dell’epoca, ed in particolare con le navigazioni e le grandi scoperte geografiche, le missioni gesuitiche, le rivalità tra olandesi, spagnoli e portoghesi per il controllo delle rotte, potrà piacevolmente risistemare le sue nozioni e scoprire qualche dettaglio insolito (le abitudini tabagiste delle signore cinesi). Chi ne sa di meno potrà scoprire le lontane premesse dell’odierna globalizzazione e ricredersi su alcuni luoghi comuni.
(Silvia Calamandrei)