Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

Studi sulla Guerra 1914-1918: “Le bugie di Caporetto…” di Paolo Gaspari

LIBRI RICEVUTI

BIBLIOGRAFIA SULLA “GRANDE GUERRA”: Preparandosi al centenario di Caporetto

 

Paolo Gaspari

Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata

Bologna, Gaspari,  2017

 

Ringraziando l’editore Gaspari segnaliamo questo prezioso volume documentario corredato di mappe per ricostruire nei dettagli la battaglia di Caporetto, smentendo una serie di falsificazioni e bugie e basandosi sulle nuove fonti disponibili.

Paolo Gaspari attinge ai materiali della commissione d’inchiesta e alle deposizioni degli ufficiali reduci dalla prigionia, una documentazione finora ignorata, utilissima a ricostruire dal basso le prime giornate in cui le truppe italiane vennero travolte dalle nuove tecniche offensive austro-tedesche, che i comandi non avevano saputo prevedere o contrastare. Lo stesso sarebbe accaduto alle truppe anglo-francesi nella primavera del 1918, un disastro che là fu addebitato ai comandi, senza accuse di tradimenti o ignavia delle truppe.

Come scrive Giorgio Rochat nella prefazione: “Caporetto sotto una luce nuova, la fine della leggenda delle ragioni politiche della sconfitta diffusa e strumentalizzata nei decenni successivi con molte varianti. Caporetto come sconfitta militare di grande portata, ma non diversa per comportamento delle truppe dalle tante altre battaglie della guerra. Grazie a Paolo Gaspari per averlo documentato”.

Di particolare interesse per i nostri studi locali la fonte ritrovata da Gaspari nell’archivio dell’Ufficio storico dell’esercito: le relazioni dettagliate sulle circostanze di cattura degli ufficiali rientrati dalla prigionia, quei militari lasciati senza assistenza come risulta dalle memorie del fante di Valiano. Si tratta dei memoriali di circa 16 mila ufficiali fatti prigionieri, la metà dei quali nei quindici giorni di Caporetto, un giacimento di narrazioni rimasto lungamente inutilizzato.

I vinti di Caporetto si riscattano dalla damnatio memoriae testimoniando quanto accaduto.

(Silvia Calamandrei)

 

« Torna indietro