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RECENSIONE. Storie di diritti e di democrazia, Giuliano Amato e Donatella Stasio, 2023

Storie di diritti e di democrazia, Giuliano Amato e Donatella Stasio, Feltrinelli 2023

Un libro importante, sull’apertura della Corte costituzionale all’interlocuzione con la società civile, sull’impegno di trasparenza e di alfabetizzazione costituzionale, sui viaggi nelle scuole e nelle carceri, sui temi controversi su cui si è trovata ad intervenire. La svolta impressa da Paolo Grossi e proseguita dai suoi successori, a valorizzare questo fondamentale strumento di garanzia dei cittadini, viene raccontata con ricchezza di esempi da Donatella Stasio, giornalista responsabile a lungo della comunicazione della Consulta, e Giuliano Amato, che è stato presidente della Corte fino al grande concerto di Piovani sulle Eumenidi al Quirinale, momento alto di visibilità del ruolo della suprema garante della Costituzione. La Costituzione si è davvero “mossa”, come salutava Calamandrei commentando la prima sentenza della Corte nel 1956, all’epoca per abrogare le leggi fasciste, ma in seguito, sempre di più, per verificare la conformità costituzionale delle leggi adottate. Nel libro si esaminano anche i rischi di un indebolimento di questo controllo di conformità, dagli Stati Uniti ad alcuni paesi europei, e si auspicano paletti alle derive autoritarie degli esecutivi, a scapito dei poteri di controllo e bilanciamento. La questione ci riguarda. In epoca di populismi e di derive autoritarie degli esecutivi molte corti sono soggette a tentativi di riduzione dei poteri. Aprendo un dialogo fattivo con la società civile, visitando scuole e carceri, avviando una campagna di comunicazione con le nuove tecnologie, la Corte italiana ha intrapreso una alfabetizzazione costituzionale per rendere i cittadini più consapevoli dei loro diritti. Con uno stile vivace l’esperienza recente viene ripercorsa traendone un bilancio positivo.

[Silvia Calamandrei]

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