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RECENSIONE. Benetta Tobagi, La Resistenza delle donne, Einaudi 2022

Benedetta Tobagi, La Resistenza delle donne, Einaudi 2022

Un omaggio alle partigiane

 

La Tobagi, dopo averci offerto saggi fondamentali sugli anni Settanta e le stragi, da quella di Milano a quella di Brescia, andando oltre la propria dimensione personale e la tragedia vissuta, narrata in Come mi batte forte il cuore, dedica un libro pieno di splendide immagini parlanti alle donne combattenti nella resistenza, protagoniste a lungo rimaste nell’ombra di quella guerra che Claudio Pavone ha saputo ricostruire nella sua triplice dimensione, patriottica, civile e di classe. E le donne ci sono in tutt’e tre, oltre che nel più ampio sostegno non armato alla lotta di liberazione. Ma le donne aggiungono una dimensione in più alla “moralità della resistenza”, declinando a proprio modo la propria partecipazione.

È commovente e bello che la narrazione della lotta fondante della nostra Repubblica e della nostra Costituzione sia ripresa e innovata da una protagonista dell’oggi, rivisitando le testimonianze del passato recente con occhi freschi, per trasmetterle in forma antiretorica alle nuove generazioni. Anche il suo modo di narrare le vicende di contadine, operaie e studentesse che imbracciarono i fucili o le pistole, stabilendo una comunicazione empatica con le lettrici e i lettori, aggiunge pregio al volume.

La Tobagi mette a fuoco il peso di una scelta, di ragazze che ci tengono ad essere al pari con i compagni, ma rifiutano i riferimenti alla “virilità” che vengono fatti nelle motivazioni delle loro medaglie al valore. Ma non manca di evidenziare gli atteggiamenti di quelle che come Lidia Menapace si sforzano di operare per la “riduzione del danno”, introducendo una dimensione di “guerra alla guerra”, animate da un impegno pacifista:

“Il loro modo di intendere la lotta vuole sovvertire alla radice la prospettiva militarista e si traduce in un impegno pacifista dopo la fine del conflitto”.

Come racconta Teresa Mattei:

“noi tutte e ventuno- le ventuno donne elette nell’assemblea costituente- ci tenemmo per la mano” al momento del voto sull’articolo 11. “Eravamo tutte per la pace, anche la collega dell’Uomo qualunque, di sentimenti monarchici”.

Come dice benissimo la Tobagi, la cifra della resistenza delle donne è una liberazione nella Liberazione, perché le donne si portano la guerra dentro.

(Silvia Calamandrei)

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