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Il libro della settimana (rieccoci…) dal 17 al 22 agosto 2009

Vecchi conti in sospeso…


Henning Mankell

Il cinese

Venezia,  Marsilio,  2009

Il cinese“, ottima lettura estiva,  può sembrare un’indagine congiunta tra l’ispettore Wallander di Mankell e l’ispettore Chen di Qiu Xiaolong (entrambi nel catalogo Marsilio)  tanto la conoscenza del terreno svedese e cinese sembra familiare all’autore, che è stato maoista in gioventù, quando anche in Svezia si agitava il Libretto rosso.
Henning Mankell vive oggi tra Svezia e Mozambico e forse ha elementi di conoscenza diretta sulla penetrazione cinese in Africa, tanto da seguire con passione le vicende della svolta postmaoista cinese, anche nelle sue diramazioni africane di investimenti e presenza strategica, che entrano di scorcio nella costruzione del suo nuovo plot, delineando scenari.di migrazioni di massa di contadini cinesi per alleviare la pressione sulle città e gli squilibri dello sviluppo interno..
La giudice protagonista, Birgitta Roslin, alter ego dell’autore nei suoi trascorsi giovanili maoisti, alle prese con un massacro efferato in un villaggio svedese, che ha colpito suoi lontani congiunti, si trova a risalire le fila di un intrigo complesso, che ha le sue origini in crimini lontani, commessi ancora all’epoca in cui i cinesi semischiavizzati costruivano le ferrovie americane e dalla Svezia partivano emigranti in cerca di fortuna in America e missionari desiderosi di convertire i cinesi alla fede protestante.
Insomma c’è un vecchio conto in sospeso tra Cina ed Europa, che forse alcuni tra i più cinici modernizzatori cercano di regolare…
Questo sfondo storico, che rende la lettura appassionante ma anche depistante, fa dell’ultima opera di Mankell un caso a sé, proiettata su un orizzonte globale e con frequenti spostamenti di scena e di tempo, tra l’oggi letto in chiave avveniristica, il retroterra ottocentesco, Svezia, Cina, Africa, Londra e gli Stati Uniti.

(Silvia Calamandrei)

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