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Il libro della settimana…dal 7 al 12 giugno 2010: “Volevo essere Moccia” di Alberto Bracci Testasecca

Un divertissement su Moccia

 

Alberto Bracci Testasecca

Volevo essere Moccia

Roma,  La lepre edizioni, 2010

 

Alberto Bracci, traduttore di tanti ottimi scrittori, si sta facendo prendere dal giuoco letterario e si fa lui stesso tessitore di trame condite da spirito di osservazione e piglio ironico, interrogandosi sui moduli letterari di successo.

Eccolo alla sua seconda prova di autore: dopo la fantasia sul treno bloccato nella campagna laziale, che consente ad un gruppetto di personaggi di uscire dalla routine quotidiana (Il treno e/o 2007), stavolta ci presenta una coppia improbabile riunita dalla dipendenza dalla droga e dai videogames che ritrova il gusto della vita in barba a Federico Moccia.

Dodici anni di coma dell’eroinomane, mentre il suo compagno continua imperterrito a perseguire al computer un gioco sui Templari, offrono al risveglio della ormai quarantenne Marilù la sorpresa di riscoperta del quotidiano odierno, in cui imperversano Internet e i romanzi di Moccia. C’è anche l’incontro con  uno scrittore in crisi, invidioso del successo di Moccia, e affogato dagli impegni fi padre di famiglia, con cui l’eroina spera di intraprendere una storia d’amore. E c’è la curiosità per i giovani d’oggi e la loro semplificazione linguistica ed emotiva.

Si legge con divertimento ed è garantito il lieto fine, in nome del gusto dell’autenticità.

(Silvia Calamandrei)

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