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Il libro della settimana….dal 23 al 27 febbraio 2010

Philippe Simonnot

Il mercato di Dio. La matrice economica di ebraismo, cristianesimo, Islam

Roma, Fazi. 2010

Descrizione
Per la prima volta, i testi fondativi dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’Islam vengono riletti da un economista. Una nuova interpretazione arricchita dal ricorso alle più recenti scoperte storiche e archeologiche, che ci permettono di comprendere la costituzione e l’evoluzione dei monoteismi. In effetti, fu un vero e proprio accordo commerciale quello intercorso tra Dio e Abramo, padre fondatore riconosciuto delle tre grandi religioni, da cui derivò la nascita del concetto di Terra Promessa, ancora oggi terreno di aspre dispute. Con conseguenze paradossali: ogni monoteismo tende alla distruzione della concorrenza sul “mercato” delle religioni, cosa che implica la fede in un dio unico, esclusivo e diverso da quello degli altri. In una parola, un monopolio. Ecco perché, nel corso dei secoli, è stata incoraggiata la riscossione delle decime, delle donazioni, delle offerte: “imposte involontarie” che, nel tempo, hanno foraggiato le spese quotidiane dei ministri del culto (e talvolta anche i loro dispendiosi investimenti). Un meccanismo che funzionava bene proprio in virtù di un’elementare legge economica: è più facile raccogliere oboli per una sola divinità, anziché doverli suddividere fra tanti dèi, come nel paganesimo. E stato così che ogni religione ha cominciato a concepirsi – e ad agire proprio come un monopolio: una volta esclusa la concorrenza, ha aumentato i “prezzi” dei suoi “prodotti”, sebbene la qualità dei suoi “servizi” si andasse riducendo.

(dal sito www.wuz.it)

L’opera, pur nella sua specificità, ha una gradevolezza di scrittura (l’autore ha una formazione giornalistica) che la rende leggibile quasi come un romanzo. Il suo scopo non è quello di vanificare le fede, ma di dimostrare che, oltre (e forse malgrado) il messaggio, i meccanismi economici delle organizzazioni religiose funzionino come, e anzi meglio, di quelle meramente industriali e commerciali. La lettura ha quindi un valore stimolante e provocatorio soprattutto per i credenti, che sono costretti a ripensare le loro pratiche alla luce dell’indagine della scienza economica, e, se vogliono, a rifondarle entro e fuori se’ stessi.

(Duccio Pasqui)

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