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Il libro della settimana….dal 2 al 6 marzo 2010: La moneta d’oro di Ken Bugul

Ken Bugul

La moneta d’oro

Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2008

“Descrizione
Dopo l’iniziale euforia portata dall’indipendenza, la popolazione ridotta in miseria dagli abusi dei padroni vecchi e nuovi, abbandona le proprie case per tentare la fortuna nella capitale Yankar. Anche Ba’Mosè, padre di Mosè, deve prepararsi al grande esodo. Ha con sé un’antica moneta d’oro, appartenuta a Condorong, creatura straordinaria giunta da un altro pianeta. Secondo un’antica credenza essa può conferire potere e ricchezza a chi la possiede, a patto di non venderla mai. Ma le sue aspettative incontreranno solo delusioni. Le luci di Yankar non sono che un miraggio: sotto il cielo aperto orde di mendicanti scivolano nell’inerzia rovistando ai piedi della Montagna Sacra, in realtà mostruoso cumulo di plastica e rifiuti. Fino a quando, perduta ogni traccia della moneta, spetterà a suo figlio Mosè ritrovarla. Tra lirismo e spaccati di cruda realtà, Ken Bugul tesse la trama dell’allegoria di un paese ignaro della propria ricchezza. Ogni capitolo è intitolato con il nome di un artista, poeta, politico o pensatore contemporaneo. Denuncia il fallimento della democrazia in Africa, le turpitudini del potere, la corruzione della religione, ma soprattutto parla di un’Africa in cui donne e uomini continuano a coltivare un messaggio di speranza e di pace.”

(dal sito www.wuz.it)

Ken Bugul è lo pseudonimo di Mariètou Mbaye Biléoma e significa in lingua wolof: “nessuno mi vuole”. E’ nata nel 1948 in Senegal e scrive in lingua francese. Dopo essersi diplomata in lingue, si è specializzata in sviluppo e pianificazione familiare e ha lavorato in numerosi paesi africani come funzionaria internazionale. Vive a Porto-Novo in Benin, dove dirige Collection d’Afrique, un centro di promozione d’opere culturali, oggetti d’arte e d’artigianato. Nelle sue opere si occupa principalmente dei diritti della donna. Ha ricevuto il Grand Prix Littéraire de l’Afrique Noire.

(dal sito http://www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteratura-africana/senegal/ken-bugul.html)

La scrittura della Bugul pecca forse di qualche eccesso didascalico, nella sua ansia di comunicare il suo mondo, le sue preoccupazioni, i suoi turbamenti politici e sociali. Ma non si può restare indifferenti all’intensità del sentimento che la anima, un sentimento che ricorda l’appassionata partecipazione agli eventi  di tanti scrittori del nostro Risorgimento, e senza il quale difficilmente si riesce a far politica in modo efficace e coinvolgente. Senza contare che molte descrizioni “funzionano” benissimo, cosa che riesce solo agli scrittori di razza.

(Duccio Pasqui)

(dal sito www.wuz.it)

Ken Bugul è lo pseudonimo di Mariètou Mbaye Biléoma e significa in lingua wolof: “nessuno mi vuole”. E’ nata nel 1948 in Senegal e scrive in lingua francese. Dopo essersi diplomata in lingue, si è specializzata in sviluppo e pianificazione familiare e ha lavorato in numerosi paesi africani come funzionaria internazionale. Vive a Porto-Novo in Benin, dove dirige Collection d’Afrique, un centro di promozione d’opere culturali, oggetti d’arte e d’artigianato. Nelle sue opere si occupa principalmente dei diritti della donna. Ha ricevuto il Grand Prix Littéraire de l’Afrique Noire.

(dal sito http://www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteratura-africana/senegal/ken-bugul.html)

La scrittura della Bugul pecca forse di qualche eccesso didascalico, nella sua ansia di comunicare il suo mondo, le sue preoccupazioni, i suoi turbamenti politici e sociali. Ma non si può restare indifferenti all’intensità del sentimento che la anima, un sentimento che ricorda l’appassionata partecipazione agli eventi  di tanti scrittori del nostro Risorgimento, e senza il quale difficilmente si riesce a far politica in modo efficace e coinvolgente. Senza contare che molte descrizioni “funzionano” benissimo, cosa che riesce solo agli scrittori di razza.

(Duccio Pasqui)

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