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Il libro della settimana…dal 18 al 23 giugno 2012: “L’incredibile storia di Soia e Tofu” di Pallavi Aiyar

Pallavi Aiyar

L’incredibile storia di Soia e Tofu

Milano, Feltrinelli,  2012

  

“A volte giurerei che questi gatti capiscono ogni nostra parola”.

Con questa emblematica frase possiamo forse racchiudere il senso dell’intera vicenda raccontata nel libro. Una vicenda narrata da un punto di vista inedito, diverso dal solito e molto originale: quello di Soia e Tofu, i due protagonisti. Narratori speciali, che vengono “umanizzati” per accompagnarci e raccontarci la loro storia, il loro mondo, i loro sentimenti e, al contempo, quelli dei ren, gli esseri umani così tanto diversi da loro e a loro (inizialmente) sconosciuti.

Come possono comunicare i gatti con gli umani? Attraverso i miagolii, i loro gesti, le loro espressioni e i loro comportamenti, cercheranno di entrare in contatto con le persone, e impareranno a destreggiarsi in ambienti spesso difficili e a loro ostili.

Due gattini diversi per origini e carattere ma accomunati da un unico destino e da un’affettuosa amicizia. Una gattina – Tofu – esile, timida e timorosa. Randagia, nata e cresciuta in un bidone della spazzatura, conosce ancora poco della realtà circostante quando viene portata via dalla sua mamma e dai suoi fratelli per essere adottata dalla Signora A. Un gatto più grassottello – Soia – nato e cresciuto in una famiglia della classe media. Coraggioso, ha il sogno di diventare un cacciatore come il padre, è orgoglioso e vanitoso. Di carattere più socievole e impulsivo, ama essere leader e stare al centro dell’attenzione, a differenza di Tofu che è più schiva e riflessiva.

Adottati entrambi da una coppia di waiguo ren (stranieri), Soia e Tofu si incontrano, si conoscono e si riveleranno una coppia vincente e complementare, capace di risolvere con arguzia una situazione delicata e complessa. Vivranno – sia insieme sia parallelamente – emozionanti e talvolta pericolose avventure e peripezie alla scoperta del così chiamato Mondo, che li farà crescere e maturare. Sorpresi, affascinati e al contempo spaventati da colori, suoni, luci, rumori, odori della città in cui abitano, città non esattamente a “misura di gatto”: Pechino! Una città in cui ai tradizionali hutong si affiancano le nuove e moderne costruzioni, dove i ritmi frenetici della vita metropolitana e il decadimento di alcuni valori lasciano talvolta poco spazio ai sentimenti veri, autentici, e stimolano una più ampia e globale riflessione sulla vita. 

“Qual è il valore del denaro se può essere consumato così facilmente? L’apprendimento non finisce mai, la saggezza non ha limite. Riempi la tua testa piuttosto che le tue tasche e non potrai mai essere derubato”. Una “pillola di saggezza” tipica del pensiero cinese, che vede contrapporsi avidità e sete di denaro e potere a quella che dovrebbe invece essere la sete per la conoscenza e la saggezza.

È proprio in questo quadro che si inseriscono le vicende narrate, sullo sfondo di alcuni temi sociali e di recenti avvenimenti di Pechino. La trasformazione radicale della città in vista dei Giochi Olimpici del 2008, il problema dei lavoratori migranti, la corruzione e il malaffare, ma soprattutto il bingdu – il virus della SARS che alcuni anni fa ha provocato molti morti e scatenato accese polemiche – sono alcuni dei temi cui si fa riferimento più o meno esplicito, e che i due gattini si troveranno in qualche modo ad affrontare.

Un racconto reso possibile da due aspetti della vita dell’autrice indiana: l’aver vissuto sei anni a Pechino, conoscendo quindi la città e la realtà cinese nei suoi vari aspetti, e l’essere la padrona di due gattini – Soia e Caramel – che le hanno senz’altro fatto scoprire meglio e interpretare il loro mondo. Una prosa semplice, franca, che cerca di dar risalto e valorizzare attimi, emozioni e sensazioni. Uno stile scorrevole, diretto e coinvolgente. Una narrazione e descrizione di scene anche tenere, simpatiche, divertenti, spesso surreali e a tratti favoleggianti.

“L’incredibile storia di Soia e Tofu” è innanzitutto un libro che si libera dai soliti pregiudizi sui gatti egoisti, opportunisti e disinteressati. Scopriremo invece che, se vogliono, sanno essere attenti, curiosi, altruisti, e rivelarsi scaltri al momento opportuno. Dotati di sentimenti, gioiscono e soffrono come noi. L’accentuare, fino all’esagerazione, questi aspetti “umani” rappresenta senz’altro una scelta ben precisa.

Un libro che si adatta a vari gusti e necessità. Un libro di evasione e di svago per chi vuole leggere una storia piacevole e leggera. Un libro per chi ama la Cina, dati i molti riferimenti culturali e sociali che vi si possono trovare. O semplicemente un libro per chi, dotato di attenzione e spirito critico, vuole approfittare dei tanti spunti di riflessione offerti per meditare sui temi della vita e della quotidianità che riguardano tutti noi.  

(Tatiana Camerota)

 

  

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