Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

Un romanzo (quasi) romantico: “Una storia quasi solo d’amore” di Paolo Di Paolo

Paolo Di Paolo

Una storia quasi solo d’amore

Feltrinelli 2016

 

      Con perfetta coincidenza esce nel terzo anniversario del papato Bergoglio questo romanzo breve ambientato nel 2013, ed in qualche modo influenzato dalle dimissioni del papa tedesco, dalla sorpresa dei due papi e dall’inaugurazione di un nuovo corso della Chiesa cattolica che stimola interrogativi anche in un laico. L’atto di pregare che si impara dai nonni è contemplato nel libro mentre papa Francesco mobilita i nonni a diffondere il Vangelo.

     C’è una storia di innamoramento tra un ventenne ed una trentenne, una zia onnisciente narratrice, tanto teatro amatoriale, interrogativi sulla religione e il mistero, l’ipotesi di un picnic di Pasquetta consumato in macchina sotto la pioggia e la visita alla strepitosa Santa Teresa berniniana: sovrasta la statua una piccola folla di angeli che tiene in mano una scritta in latino che dice “se non avessi creato il paradiso, lo farei ora per te”.

     Intrecciando amore e fede, Di Paolo si fa leggere con piacere con un testo denso che cattura. Non c’era bisogno di mobilitare Tabucchi nella fascetta introduttiva per promuoverne la lettura, ma forse fa parte della tematica del mistero e della risurrezione invocarne l’autorità  dall’al di là.

     La maestria narrativa si fa sentire anche nel sapersi immedesimare in tre generazioni diverse: il punto di vista di Nino,  ventenne reduce dal cosmopolitismo londinese,  di Teresa,  trentenne di provincia religiosa ed un po’ in crisi, di Grazia, la zia protettiva e saggia che osserva lo sbocciare di un amore e si trova a fare i conti con la malattia.

    Non mancano gli anziani, ormai incombenti nella società italiana, sia che si dedichino al teatro amatoriale sotto la regia di Nino, sia che si rivolgano a Teresa organizzatrice di viaggi più o meno esotici.

    L’ambientazione è romana, tra l’Ostiense e le gite fuori porta alla ricerca di sagre da frequentare e documentare.

    I dialoghi  funzionano e il romanzo breve si offre ad una lettura scorrevole ed empatetica, con personaggi tratteggiati plausibilmente. 

(Silvia Calamandrei)

 

« Torna indietro