-------- Tardi nel sogno. Visioni incrociate tra arte e astronomia: un omaggio alla conoscenza – Biblioteca Montepulciano Calamandrei
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Tardi nel sogno. Visioni incrociate tra arte e astronomia: un omaggio alla conoscenza

La nostra Istituzione è lieta di partecipare all’evento descritto più avanti, con intervento e una piccola esposizione libraria dedicati a Fausto Rughesi, cartografo e architetto poliziano a cavallo del ‘500 e del ‘600.

Per il programma completo: www.design-of-the-universe.com


Tardi nel Sogno

Beth Vermeer

 Emancipare certi personaggi dal bagaglio dei secoli in cui sono nati, e farli girare liberamente, andando incontro ad intriganti contaminazioni geografiche, cronologiche e intellettuali è una possibile sintesi del progetto “Visioni incrociate. Astronomia e Arte. Un Omaggio alla Conoscenza.” che si presenta dagli inizi di febbraio sotto forma di un percorso scientifico-artistico in diverse sedi storiche di Montepulciano in Toscana.

Le trasposizioni divertenti di figure e motivi tra discipline ed epoche si rivelano come antidoto contro l’appiattimento culturale dei nostri tempi in cui le avventure di migrare in altri secoli e tra svariate discipline, per non restare confinato, si esercitano semmai in un videogame digitale ma più raramente con le qualità cognitive della mente.

Questa straordinaria occasione dal vivo si offre al pubblico con una serie di scenari impiantati in palazzi considerati “perle dell’architettura”, al fine di narrare frammenti della storia dell’astronomia non solo all’interno delle sue coordinate scientifiche ma completando la sua conoscenza tramite concetti culturali radicati nella scienza dello spazio, nell’arte, nella poesia, e nella musica.

Un paradigma di azioni trasversali, eventi temporanei di breve vita e mostre impegnative di una durata più lunga hanno il vantaggio di essere percepiti, studiati e storicizzati con calma, quella virtù così rara che corrisponde piuttosto alle qualità dei nostri protagonisti del Cinquecento e del Seicento. Questi personaggi storici vaganti con le loro biografie poliedriche si aggregano liberamente agli scenari del progetto, conversando in maniera disinvolta con i luogotenenti del presente. Astronomi, architetti, cartografi, poeti e antropologi dal tardo medioevo in poi danno appuntamento ai loro sosia intellettuali del presente.

Personaggi illustri come Dante, Caroline Herschel, Giandomenico Cassini, Maria Mitchell, Galileo Galilei,, Marcia Théophilo, Fausto Rughesi, Giacomo Leopardi, Antonio da Sangallo Il Vecchio e Angelo Poliziano atterranno in un mondo molto Shakespeariano che è teatro. Vi aspettano fior di artisti e scienziati per un intelligente confronto celebrando il progredire della conoscenza, scientifica e culturale. Tra i contemporanei incontriamo gli astrofisici Alberto Righini e Ruggero Stanga; lo studioso Duccio Pasqui; gli artisti Laura V.d.B.Facchini, Carlo Accerboni, Enzo Navarra, Antonello Sante Paladino, Andrea Rossi; l’artista performativa Cri Eco; i cantori di musica antica Rossana Damianelli e Paolo Fabbroni; il contralto Patrizia Battaglia del Teatro Carlo Felice di Genova; le poetesse e i poeti Marisa Tumicelli, Rosa Elisa Giangoia; Lorenzo Mullon, Mario Pepe. 

Quando la cultura e in modo particolare l’arte si fa indice di memoria, la sua progettualità si sviluppa dal profondo dialogo con il tempo. Questo concetto lega strutturalmente l’arte ai luoghi di memoria d’architettura, d’archeologia, d’astronomia. E’ una scelta curatoriale di tenere conto non solo di un’eredità artistico-architettonica ampiamente promossa ma anche di una riacquisizione di identità, realtà e situazioni poco conosciute oppure scomparse. Per raccontare il mondo, l’universo, la storia, il progetto opera attraverso la magia dell’amalgama e di letture trasversali diacroniche. Il suo linguaggio è alchimistico, permeato da un tessuto di codici che lo attraversano. Gli eventi e le opere artistiche sono abitate da infinite figure, a cui si accede da più angoli: degli ingressi talvolta nascosti e minuti dove prendono avvio i molteplici percorsi semantici, la venatura in sottofondo che offre delle possibili trame. “Visioni incrociate” è un luogo costruito da una pluralità di strati connessi da un discorso che procede per corti circuiti senza fini particolari, proponendo delle visite quanto mai singolari e suggestive. A questo proposito anche gli scienziati offrono degli incroci intriganti, Alberto Righini fa rinascere Galileo Galilei, Ruggero Stanga Gian Domenico Cassini. S’intuisce la presenza di Antonio da Sangallo Il Vecchio nel Tempio di San Biagio dove echeggiano ancora i canti del Cinquecento.


Tre sono le mostre che rappresentano un valido esempio di come le contaminazioni tra la scienza e l’arte possano contribuire a letture complementari, soprattutto grazie alla presenza d’artisti il cui linguaggio è improntato sull’invito a guardare “oltre”. L’Antica Fortezza Poliziana ospita le istallazioni monumentali di Laura V.d.B. Facchini che parte da coordinate precise scientifiche per architettare il paesaggio del Cielo profondo, “Deep Sky”.  Questo lavoro è dedicato alla prima astronoma statunitense a scoprire una cometa, Maria Mitchell, nata nel 1818, una data importante che l’artista ha voluto ricordare. Le Cantine Storiche De’ Ricci formano la dimora ideale per le fotografie di Carlo Accerboni che suggeriscono atmosfere particolari nell’accostamento tra i dipinti di grandi maestri e il ciclo vitale della natura, dando un primo piano alla morfologia delle foglie. L’Arco di Saturno, un’opera di Antonello Sante Paladino conquista il Pozzo antico delle Cantine De Ricci, messaggero del tempo e di racconti ancestrali che s’insediano anche nella Corte interna del Museo Civico Pinacoteca Crociani. Le sue opere scultoree sono prevalentemente legate alla visione di un mondo frammentato che cerca il suo completamento nella natura e nel paesaggio, e in un equilibrio ritrovato come ancora prima della visione del mondo meccanico di Newton, in un incantesimo perduto. Come Paladino, anche Enzo Navarra ci apre lo sguardo di fronte al mondo di sogno incarnato in un’opera, in altre circostanze con Dante Alighieri, ora con Giacomo Leopardi. Luna d’ottobre, realizzata con la lana delle pecore e fogli d’oro, emana questa misteriosa magia cantata dal suo poeta prediletto secoli fa. Ancora nella Corte interna del Museo Civico la giovane artista Andrea Rossi invoca nella sua istallazione pittorica site specific che scende dagli archi, quel Locus Amoenus scoperto da lei nelle Stanze di Angelo Poliziano.

ll vantaggio di studiare la scienza, scrive Maria Mitchell nel suo diario,  è che essa ci eleva al di sopra della noia quotidiana. Ci insegna a vivere nell’Universo come parte di esso. Da cui siamo indivisibili ed influenzati. Tutti i partecipanti, da un’ottica differente, si è ispirato ad una realtà scientifica in continua evoluzione al fine di offrire una lettura culturale di ciò che ci dovrebbe aiutare a compiere un ulteriore passo nella comprensione della natura dell’universo. La passeggiata tra gli eventi e tra le opere distribuite in spazi pubblici e privati, dà vita a questo tema sconfinato che ci spinge indubbiamente ad interrogarci sul senso della nostra esistenza. 


 

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