L’Istituzione si associa all’appello degli Istituti Culturali contro i tagli alla cultura
Abbiamo ricevuto dall’Associazione Istituti di Cultura Italiani (AICI), tramite l’Istituto per la Storia della Resistenza in Toscana, la proposta di sottoscrizione dell’Appello contro i tagli agli Istituti di Cultura, riportato in allegato.
Al di la’ di considerazioni (che vanno fatte, ma non con pregiudiziali negative) sulla efficienza ed efficacia delle singole Istituzioni, non si può dimenticare mai che una società senza cultura, semplicemente, non è una società. Ogni convivenza civile, a qualunque livello di complessità, tecnologia, ricchezza, si trovi, esprime una “cultura”, che è in fondo l’insieme delle risposte ai perché dell’esistenza. Perfino gli esseri umani più primitivi, di cui rimangono solo tenui tracce archeologiche, sembrano aver avuto una cultura: lo si ricava da modo in cui seppellivano i morti, o decoravano gli oggetti di uso quotidiano.
Tanto più grave quindi appare questo sempre più espresso disprezzo nei confronti della cultura nel nostro Paese, che pure ha l’ambizione di far parte dei più esclusivi club della Terra (G8, G20,…etc.) e addirittura si fa (giusto) vanto di detenere la maggioranza dei beni culturali mondiali. Appunto, detenere: utilizzare poco, e quasi esclusivamente a fini turistici e commerciali.
Invece di porsi la domanda “quanto rende la cultura?” forse dovremmo iniziare a chiederci “come faremmo senza cultura?” Nulla del nostro vantato progresso tecnologico, dagli interventi sulle moto di Valentino Rossi ai ventilatori, esisterebbe se non ci fosse stato un poderoso “sistema cultura” che nel corso dei secoli ha raccolto, conservato, e fatto studiare le esperienze di chi ci ha preceduto.
Per questo ci sentiamo di raccogliere e proporre l’appello dell’AICI.
Il Presidente Il Direttore
Silvia Calamandrei Duccio Pasqui