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Libri ricevuti: La grande armata dei dispersi e visionari. Vita dello scrittore Stefano Terra, di Massimo Novelli

Massimo Novelli

La grande armata dei dispersi e visionari. Vita dello scrittore Stefano Terra

Roma, Ediesse, 2013

 

Strano libro questo del giornalista di Repubblica Massimo Novelli, sulle tracce di un percorso liminare, quello del torinese Stefano Terra, anarchico fin dagli anni giovanili agli albori del movimento Giustizia e libertà, scrittore autodidatta che riesce a scrivere uno dei romanzi più significativi del Novecento italiano, La generazione che non perdona, pubblicato nel 1942 al Cairo e poi riedito dopo la Liberazione da Einaudi con il titolo Rancore. Pur avendo vinto premi letterari prestigiosi, dal Campiello al Viareggio, Terra resta ai margini  nelle scelte dell’editoria italiana, considerato fuori moda. Eppure la sua vita avventurosa, che nutre la scrittura giornalistica e letteraria, dandogli toni conradiani, è appassionante: dalla cospirazione nella Torino del fascismo, alla prigionia sul fronte albanese da cui riesce a fuggire per raggiungere il Cairo, dove anima assieme a Paolo Vittorelli, Umberto Calosso e Enzo Sereni Radio Matteotti, un’impresa di Giustizia e libertà sostenuta dagli inglesi e rivolta alle truppe italiane in Africa.

Al rientro in Italia, una breve stagione letteraria e la partecipazione alla redazione del Politecnico (stagione rivisitata in una conversazione nostalgica e polemica con Franco Calamandrei in occasione della riedizione del 1979 di Bompiani della Generazione che non perdona). Poi Terra riprende la strada del giornalismo professionista, prima a Parigi per la Conferenza di pace (dove è coinvolto in un tentativo fallito di vendetta per l’assassinio di Trotsky), poi nella Jugoslavia di Tito da cui viene espulso per i suoi commenti poco diplomatici, e infine come corrispondente della Stampa dalla Grecia e dal Medio Oriente. La produzione poetica e letteraria continua tra le pieghe della cronaca, e vi si dedica con maggior agio nell’ultima stagione italiana, a partire dagli anni Settanta. Tra i suoi maggiori estimatori Geno Pampaloni, che apprezza il suo “miele romantico”: “la nostalgia per i miti di un’Europa che può morire: per un mondo remoto, vicino alla natura, segreto, di sapori forti e di immagini delicate e fuggenti”. Scrittore “in fuga”, ha voluto essere sepolto in Grecia, a Olympos.

Con delicatezza e rigore di ricerca, Novelli ricostruisce empaticamente il personaggio, un irregolare del panorama letterario italiano.

(Silvia Calamandrei)

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