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La notte delle Biblioteche. Un appello per i nostri maggiori Istituti culturali

Non siamo stati finora in grado di sapere direttamente quali motivazioni abbia espresso la Direzione della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma per negare il permesso all’Assemblea di cui si parla nel comunicato che riportiamo a seguire. Al di la’ quindi del profilo formale dell’accaduto, sul quale non ci pronunciamo, non possiamo che rimanere perplessi sull’atteggiamento di chi dovrebbe essere in prima fila per la difesa di Istituti culturali come le Biblioteche, che soffrono da sempre di una immagine sottostimata nell’opinione pubblica, ahimè politicamente trasversale al di la’ delle dichiarazioni d’ufficio; una immagine che si traduce in concreto in mancanza di fondi, di apprezzamento sociale, e in ultima conseguenza di impoverimento culturale. Con gravi conseguenze in termini anche di capacità di elaborazione di nuove strategie economiche e sociali per affrontare le crisi, al di là di dichiarazioni di operatori economici e politici di varia formazione ma di poco spessore che solo in Italia vengono chiamati “imprenditori” ed “economisti”.

Proponiamo all’attenzione dei nostri frequentatori l’accorata protesta dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) invitando chi la condivide a sottoscriverne l’appello sul suo sito.

L’Istituzione.

“L’Associazione Italiana Biblioteche, il Forum del Libro, l’Associazione Bianchi Bandinelli, Generazione TQ e i Presìdi del libro, con il sostegno di IFLA – International Federation of Library Associations and Institutions, ed EBLIDA – European Bureau of Library, Information and Documentation Associations, promuovono un appello a tutta la società italiana, per chiedere un’inversione di rotta che porti maggiore attenzione e maggiori risorse per le biblioteche italiane, prima che sia troppo tardi.

Le biblioteche sono un servizio essenziale per la vita culturale, sociale e civile del Paese e rappresentano un presidio di democrazia fondato sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee.

Le biblioteche costituiscono un’infrastruttura della conoscenza che raccoglie, organizza e rende disponibili i prodotti della creatività e dell’ingegno, fornisce accesso a una pluralità di saperi e di informazioni, agevola l’attività dei ricercatori e degli studiosi, tutela la memoria culturale della nazione, offre a tutti i cittadini occasioni di crescita personale e culturale, favorisce l’acquisizione di competenze che possono essere spese nella vita sociale e lavorativa.

In Germania i frequentatori delle biblioteche superano gli spettatori delle partite del campionato di calcio; negli Stati Uniti l’investimento sulle biblioteche è parte integrante degli interventi governativi per contrastare la crisi economica; in Francia, Gran Bretagna e Spagna le biblioteche nazionali ottengono finanziamenti e dispongono di personale, attrezzature, risorse adeguate a un paese ad economia avanzata.

Mentre in queste nazioni le biblioteche sono considerate servizi indispensabili, da tutelare in quanto bene comune, da promuovere perché grazie ed esse è possibile costruire una coscienza civica fondata sulla centralità della cultura e dell’istruzione, in Italia, per colpa della crisi economica e di una politica culturale miope, le biblioteche sono allo stremo e hanno bisogno del supporto di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della cultura.

Moltissime biblioteche (statali, di ente locale, universitarie, scolastiche, di istituti culturali) hanno subito pesanti tagli ai bilanci e al personale, blocchi all’aggiornamento delle raccolte e riduzioni all’orario di apertura, e ciò rende spesso impossibile l’esercizio delle funzioni più elementari, pregiudicando il diritto dei cittadini alla cultura, all’istruzione, alla conoscenza, alla condivisione dei valori su cui si è costruita la nostra storia.

Un paese senza biblioteche efficienti è un paese senza memoria e senza futuro. Per ogni biblioteca che chiude, si restringono gli spazi di democrazia e di libertà. Uno Stato che ha paura di discutere i problemi delle biblioteche e della cultura, riducendo la richiesta di dare vita a un dibattito pubblico sul loro ruolo e sulla loro crisi a un problema di ordine pubblico – come è avvenuto martedì 11 ottobre davanti alla Biblioteca nazionale centrale di Roma, dove cittadini che volevano difendere le biblioteche e valorizzarne la funzione hanno trovato i cancelli sbarrati e sono stati accolti da poliziotti in tenuta antisommossa – è uno Stato che tradisce l’interesse pubblico, che nega a chi ha a cuore le sorti delle biblioteche persino la possibilità di parlarne.

Roma, 22 ottobre 2011″

http://www.aib.it/aib/cen/iniz/in1110.htm

http://www.aib.it/aib/cen/stampa/c1110a.htm

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