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IL VINO E LA CINA: UN PASSAGGIO A ORIENTE PER LE NOSTRE ECCELLENZE

IL VINO E LA CINA- CONVEGNO INTERNAZIONALE – MONTEPULCIANO 15 APRILE

Montepulciano, la città di Agnolo Poliziano, del vino rosso cantato da Francesco Redi nel Bacco in Toscana,  ospita la Cina divenuta prima consumatrice di vino rosso nel mondo. Una nuova occasione di incontro della Perla del Rinascimento con la globalizzazione, in cui si confrontano tradizioni culturali millenarie e si creano nuove affinità e mescolanze.

Nel convegno internazionale Il vino e la Cina: cultura, tendenze dei consumi e prospettive di mercato che si tiene al Teatro Poliziano di Montepulciano il 15 aprile si incontrano specialisti e operatori della viticultura,  esperti di cultura cinese, sociologi ed operatori di marketing e turismo.

L’incontro tra la Cina e Montepulciano si è rafforzato negli anni soprattutto a livello artistico e culturale, con le mostre realizzate nel 2012 e nel 2013 alla Fortezza e le giocose sculture di donne opulente di Xu Hongfei ad animare la Piazza Grande rinascimentale.

A febbraio  si è inaugurato un Angolo cinese nella Biblioteca municipale, grazie ad un accordo con l’Hanban , l’istituzione per la diffusione della cultura e della lingua cinese nel mondo. E’ il primo ad aprirsi in Italia tra i sei già esistenti in Europa e attorno ad esso si organizzano una serie di iniziative divulgative, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena e l’Istituto Confucio di Pisa.

Lo scambio culturale si è rivelato un moltiplicatore della visibilità della produzione di qualità poliziana, che si è fatta largo sul mercato cinese nello scorso decennio. Il convegno offrirà l’occasione per fare il punto sulle esperienze del Consorzio del Vino Nobile e dei suoi associati sul mercato cinese, dai primi contatti esplorativi alle mission sempre più frequenti.

La Toscana, tra le protagoniste del Made in Italy nella moda e nell’agroalimentare, è sempre più spesso meta del turismo cinese: si stanno studiando percorsi per coinvolgere un segmento che vada oltre il “mordi e fuggi” e possa fruire non solo dei beni cultali in senso stretto, ma anche del paesaggio e  delle tradizioni enogastronomiche locali: anche il vino va inteso sempre più come “bene culturale” inserito nel territorio, come illustra lo storico Zefiro Ciuffoletti nel suo intervento.

Il convegno, che ha avuto il logo di Toscana verso Expo 2015, si articola in due sessioni.

La sessione  mattutina, tecnica e socio-economica, ospita accademici cinesi che illustrano la produzione del vino in Cina e l’innesto del vino in una tradizione che privilegiava gli alcolici di riso, sorgo e miglio. Si confrontano con loro le variegate esperienze di marketing del vino Italiano nel mercato cinese ad opera dei nostri produttori e di imprese locali e si studiano le tendenze e le opportunità per raccogliere la sfida del vino assurto a simbolo di status e di cosmopolitismo. Esperti italiani del settore commentano le criticità e le prospettive.

La sessione pomeridiana è dedicata al vino come bene culturale, secondo la felice espressione di Zeffiro Ciuffoletti, storico del Risorgimento ottocentesco dei vini italiani e valorizzatore del salto di qualità compiuto alla fine del secolo scorso. La tradizione mediterranea del vino d’uva e quella cinese delle bevande alcoliche  vengono messe in contrappunto per verificare punti di differenza e di dialogo tra immaginari in contesti letterari e cinematografici. Dalla poesie del poeta Tang Li Bai a Sorgo Rosso  e al Paese dell’alcol del premio Nobel Mo Yan, ai messaggi culturali  veicolati dale etichette del vino analizzati da Massimo Vedovelli,  alla comparazione dei recipienti di conservazione e mescita del vino dell’antichità cinese e italica,  una esplorazione di percorsi di incontro e di comunicazione per migliorare l’accoglienza e la conoscenza reciproca.

(In allegato il programma della giornata)

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