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Il libro della settimana…(dopo una piccola vacanza, ci scusiamo)…dal 17 al 22 maggio 2010

Stephen King

The Dome

 Milano, Sperling & Kupfer, 2009

 

Descrizione
È una tiepida mattina d’autunno a Chester’s Mill, nel Maine, una mattina come tante altre. All’improvviso, una specie di cilindro trasparente cala sulla cittadina, tranciando in due tutto quello che si trova lungo il suo perimetro: cose, animali, persone. Come se dal cielo fosse scesa la lama di una ghigliottina invisibile. Gli aerei si schiantano contro la misteriosa, impenetrabile lastra di vetro ed esplodono in mille pezzi, l’intera area – con i suoi duemila abitanti – resta intrappolata all’interno, isolata dal resto del mondo. L’ex marine Dale Barbara, soprannominato Barbie, fa parte dell’intrepido gruppo di cittadini che vuole trovare una via di scampo prima che quella cosa che hanno chiamato la Cupola faccia fare a tutti loro una morte orribile. Al suo fianco, la proprietaria del giornale locale, un paramedico, una consigliera comunale e tre ragazzi coraggiosi. Nessuno all’esterno può aiutarli, la barriera è inaccessibile. Ma un’altra separazione, altrettanto invisibile e letale, si insinua come un gas velenoso nel microcosmo che la Cupola ha isolato: quella fra gli onesti e i malvagi. Tutti loro, buoni e cattivi, dovranno fare i conti con la Cupola stessa, un incubo da cui sembra impossibile salvarsi. Ormai il tempo rimasto è poco, anzi sta proprio finendo, come l’aria…

(dal sito www.wuz.it)

 

La Cupola/ the Dome,  partorita dalla fantasia di Stephen King si materializza in Louisiana per tentare di salvare l’ecosistema dalla marea nera del petrolio.

 Inquietante profezia quella dello scrittore, che aveva immaginato un microcosmo isolato per calo improvviso di una calotta che taglia fuori un paese da ogni comunicazione con l’esterno.

I rapporti all’interno si esasperano, i cattivi cercano di rendere totalitario il potere che già detenevano, un manipolo di buoni, tra cui come al solito degli adolescenti, riesce alla fine a salvare la comunità ingaggiando una battaglia coraggiosa.

E la cupola come per incanto si dissolve, lasciando dietro di sé macerie, morti e feriti. Era solo un divertimento,  un gioco di forze extraterrestri, che ha rivelato la fragilità della comunità umana.

Nella realtà la cupola tecnologica dovrebbe avere finalità salvifiche, ma a posteriori, su un ecosistema distrutto.

Un’avvertenza ai lettori: attenti al peso del libro, può provocare tendiniti!

 

Silvia Calamandrei

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