-------- Cina: “Uomini bestie demoni…” di Qian Zhongshu – Biblioteca Montepulciano Calamandrei
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Cina: “Uomini bestie demoni…” di Qian Zhongshu

Qian Zhongshu

Uomini bestie demoni, quattro racconti dal cinese (Ren Shou Gui)

Roma, Aracne, 2013

  

Finalmente alcuni testi del grande letterato cinese Qian Zhongshu tradotti in italiano, a cura di Tiziana Lioi, con il contributo dell’Istituto Confucio di Roma.

 Si tratta di una delle grandi personalità intellettuali del Novecento, a cui sono stati dedicati convegni internazionali e numerosi studi sia in Cina che all’estero. In Cina è stato valorizzato, anche per l’impegno della moglie Yang Jiang, soprattutto nel nuovo millennio, sia per la sua enciclopedica conoscenza della cultura classica, sia per la grande apertura verso la cultura occidentale, acquisita negli studi ad Oxford e alla Sorbona negli anni Trenta.

Conoscitore e traduttore, assieme alla moglie, di tante lingue occidentali, negli anni Cinquanta verrà utilizzato per tradurre le opere di Mao in inglese, ma non abbandonerà mai l’impegno privato di lettura e studio di innumerevoli opere della cultura occidentale ed orientale, costruendosi repertori di citazioni tematiche che costituiscono un affascinante reperto degli anni più oscuri vissuti dagli accademici cinesi, messi a dura prova nelle incessanti campagne per rieducarli.

La notorietà presso il grande pubblico gli è arrivata grazie alla traduzione in serie televisiva del romanzo La città assediata  (Wei Cheng), che ripercorre la sua esperienza di rientro in patria negli anni dell’occupazione giapponese.

I racconti presentati, pubblicati nel 1944, si distinguono per il timbro ironico e la sapiente prosa infarcita di citazioni che attingono alternativamente all’immaginario orientale ed occidentale: un intellettuale ponte tra due dimensioni culturali, capace di padroneggiarle e fonderle con maestria. Un unicum novecentesco, prodotto dalla cultura del “4 maggio” (il risveglio della intellettualità cinese negli anni Venti), probabilmente non riproducibile, ma fecondo di insegnamenti.

Da notare quanto ricorra nelle opere di Qian Zhongshu e Yang Jiang il concetto di “al margine della vita” (Rensheng Biansheng): è nel titolo di un’opera di Qian del 1941 (Scrivere al margine della vita) e poi in una delle sue ultime pubblicata postuma nel 2001 (Al margine del margine della vita) e si ritrova nel titolo della più recente opera della ultracentenaria Yang Jiang (Arrivata al margine della vita). Due intellettuali “al margine”, che non è la torre d’avorio, ma il distanziamento acquisito grazie ad una ricchezza ed a un cosmopolitismo culturale che consente di osservare con distacco ironico anche le tragedie che si attraversano.

Tra i racconti presentati  due sono delle fantasticherie coltissime (Il sogno di Dio e Ispirazione), mentre La gatta e In ricordo descrivono personaggi ed ambienti della Cina anni Quaranta. Un saggio dello stile di questo notevolissimo autore, finalmente accessibile al pubblico italiano.

 

Finally available for the Italian public, translated and edited by Tiziana Lioi, and published with the contribution of the Confucius Institute in Rome, four texts of the great Chinese scholar and writer Qian Zhongshu.

A great intellectual personality of the XXth century, Qian Zhongshu is now studied in China and overseas and international conferences have been dedicated to his works. In China the value of his work has become better known in this new millennium, thanks also to the engagement of his wife Yang Jiang : his encyclopedic knowledge of classical Chinese culture and his great openness to Western culture, acquired in the Thirties studying at Oxford and Sorbonne, are now widely praised.

Mastering and translating, together with Yang Jiang, several Western languages, in the Fifthies his talents were used to translate in English the works of Mao Zedong; but he never gave up his private engagement of learning and studying classical Chinese and Western works, collecting systematically quotations on different subjects: a fascinating inventory preserved in the difficult years lived by Chinese academics, confronted with harsh campaigns to reeducate them.

Recently he became popular and well known by the general public thanks to the TV serial inspired by Wei Cheng, a novel on his experience of coming back to China and living under Japanese occupation.

The remarkable quality of the four short novels translated in this selection is the irony and the cultivated style, full of quotations from Western and Eastern classics. His prose creates a bridge between two intellectual dimensions, two imaginary worlds that Qian Zhongshu masters at ease.

He may be considered an unicum in the XXth century, a product of the 4th May movement, probably impossible to reproduce nowadays but meaningful and inspiring for the new generations.

It’s worthwhile to underline how often the term “on margin of life” is used in the works of Qian Zhongshu and his wife: Xie zai rensheng bianshang, Rensheng bianshangde Bianshang, and Zou dao rensheng biansheng. Living on margin is not as living in an ivory tower: is the ability of these two intellectuals  to keep a distance and observe and depict even the tragedies of life with irony, thanks to a rich imagination and a cosmopolitan culture.

Two of the short stories presented (The dream of God and Inspiration) are fantastic digressions; the Cat and In memoriam describe characters and situations of China in the Fourthies. They convey the taste of the style of this great writer, finally available to the Italian readers.

(Silvia Calamandrei)

 

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