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Una nuova collana storica dell’Editrice Laterza

25 luglio 1943, 25 aprile 1945 due date cruciali per la fine del fascismo, la prima per eutanasia, la seconda per vittoria della Resistenza

Un nuovo modo di narrare la storia? Storia inchiesta, storia reportage….

Emilio Gentile

25 luglio 1943

 

Carlo Greppi

25 aprile 1945

 

Roma-Bari, Laterza 2018

 

La collana storica che Laterza ha inaugurato sulle date cruciali della nostra vicenda nazionale è affidata ad autori che interpretano a loro guisa il compito, sia dal punto di vista stilistico che della ricerca, ma sono accomunati dal proposito di rendere avvincente la trama del racconto, inducendo curiosità ed aspettative nel lettore.

Argomentato da una comparazione tra le diverse testimonianze e dalla acquisizione di nuove carte d’archivio, in particolare quelle di Federzoni, il saggio di Emilio Gentile sul 25 luglio si prefigge di smontare le versioni di comodo costruite a posteriori dai protagonisti, nonché da coloro che si sono difesi nel processo di Verona. Lo storico tratta la riunione del Gran Consiglio come un Rashomon da dipanare e interpretare, confutando soprattutto le narrazioni di Grandi e Federzoni e rammentando il loro ventennale sostegno e contributo fattivo al regime totalitario.

L’intreccio tra crisi interna al PNF e colpo di Stato militare, che precipita a seguito dello sbarco alleato in Sicilia, è analizzato alla luce dell’interpretazione dello storico sul totalitarismo fascista, e  da un’ipotesi di logoramento del regime avvertito non solo dai gerarchi e dal Re e i capi militari, ma dallo stesso Mussolini. Nelle conclusioni della sua disamina Gentile ci presenta  una sorta di eutanasia del Duce, reduce da un confronto con Hitler che non gli ha lasciato molti margini. Non ci sono elementi per reputare decisivo il ruolo di Grandi, esitante fino all’ultimo, o quello di Federzoni, poiché appare accertato che la convocazione del Gran Consiglio non fu provocata da loro. E pur non disponendo dei verbali di quella riunione appare improbabile che i partecipanti avessero le idee chiare sui loro obiettivi; il fatto più sorprendente è comunque che Mussolini abbia fatto votare l’ordine del giorno Grandi, senza opporsi.  Una sorta di cupio dissolvi che avrebbe poi aperto la fase dell’asservimento completo alla Germania hitleriana nella Repubblica di Salò.

Più chiare invece le mosse del Re e dei capi militari, che valutano giunta l’ora dello sganciamento dal regime. Le ripetute sollecitazioni del Re a Grandi per un ritorno alla monarchia costituzionale sono segnali che la scelta badogliana e l’arresto di Mussolini non sono mosse  improvvisate, anche se colgono di sorpresa i gerarchi che avevano votato l’ordine del giorno Grandi.

Il saggio di Gentile è un capitolo ulteriore del suo approfondimento della storia del fascismo, focalizzato in modo claustrofobico sui meccanismi politici e militari al vertice, volutamente senza aperture  sulla scena più vasta e gli impatti travolgenti che ne derivano.

Il metodo narrativo scelto da Greppi per il 25 aprile è assai differente e si apparenta alla docu-fiction: ha un ritmo cinematografico con salti all’indietro ed in avanti e tanti riferimenti a film e documentari, e cerca di coinvolgerci nella narrazione come se non sapessimo come debba andare a finire. Ed ha tre protagonisti d’eccezione, che ci presenta nella loro vicenda umana oltre che politica e militare: Cadorna, Parri e Longo, o con i loro soprannomi di generale Valenti, Maurizio e Gallo o Italo.

Sono loro a guidare l’insurrezione di Milano e a imporre la resa senza condizioni, trovando un’intesa al di sopra delle tante tensioni e divergenze dell’ultimo inverno tra badogliani, azionisti e comunisti.

Appassionante la narrazione dell’ultima trattativa, della resa dei conti finale,  cui partecipano tra gli altri il cardinale Schuster e Riccardo Lombardi. Costruito in gran parte sulle testimonianze dei protagonisti, spesso citate per esteso, il volume costituisce un montaggio delle varie fonti ispirato al metodo preconizzato da Santo Peli di “prestare attenzione alla soggettività”: ampia la bibliografia di cui è corredato nel capitolo finale Crediti e debiti ed utili le note biografiche sui tre  personaggi principali, i cinque loro compagni di lotta  Pertini, Sogno, Lombardi, Valiani e Marazza e gli altri coprotagonisti.

Due testi di storia che si vogliono coinvolgenti, indirizzati ad un pubblico vasto e soprattutto alle nuove generazioni.

(Silvia Calamandrei)

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