Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

Una bella mostra su Piero Calamandrei all’Archivio Comunale di Firenze

NUOVI PERCORSI DI APPROFONDIMENTO SU PIERO CALAMANDREI


UNA MOSTRA ALL’ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI FIRENZE *:


PIERO CALAMANDREI INTELLETTUALE DEMOCRATICO NELLA FIRENZE DEL DOPOGUERRA

 

La mostra organizzata dall’Archivio storico comunale fiorentino con la Commissione cultura del Consiglio comunale e l’Istituto storico toscano della resistenza e dell’età contemporanea apre nuovi percorsi di approfondimento sulla figura di Piero Calamandrei. Ed è un ottimo esempio di quanto le istituzioni pubbliche possano offrire alla cittadinanza valorizzando il proprio patrimonio e la propria competenza.

Aperta in coincidenza con il convegno dedicato al Calamandrei a Plazzo Vecchio in ottobre, la mostra è prorogata fino al 13 dicembre.

Grazie al lavoro dei collaboratori dell’Istituto, ed  in particolare di  Giulio Conticelli e Marta Bonsanti,  vengono esposti e commentati documenti che ancora non erano stati messi nel giusto valore. Il tutto allestito con garbo, passione e precisione filologica  dal personale dell’archivio storico utilizzando bacheche e pannelli di cui dispone.

Si potrebbe parlare di vere e proprie scoperte, anche se tutto era già lì, un po’ come l’oro delle porte del Paradiso del Ghiberti di cui scriveva Calamandrei: l’oro il cui bagliore  si rivelò al solvente del  restauro, sotto il verderame: “basta saperlo scavare”.

L’entusiasmo dell’avvocato Giulio Conticelli, e la sua approfondita conoscenza del mondo cattolico fiorentino, dal cardinale Dalla Costa a La Pira. gli, hanno consentito ad esempio di mettere in evidenza una lettera del cardinale a Calamandrei, di ringraziamento  per la conferenza del 1940 su Fede nel diritto, nonché il fair play della competizione tra Calamandrei e La Pira nel 1956 per la carica di sindaco di Firenze.

Conticelli, che conosce bene l’archivio La Pira, sa quanto il viaggio del 1955 della delegazione culturale guidata da Calamandrei  in Cina ed il numero speciale sulla Cina del “Ponte” abbiano contribuito all’azione incessante di La Pira per favorire  il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con la Repubblica popolare : prima con una conferenza dei sindaci del 1955 a Firenze a cui fu invitato anche quello di Pechino, poi con una serie di missive a Zhou Enlai apprezzandone l’operato ed i principi del non-allineamento elaborati a Bandung. Di qui la valorizzazione dell’attenzione precoce all’Asia di Calamandrei e di Bobbio, testimoniata da uno scambio di lettere, nonché il répechage di un testo sulla pace e la cooperazione trai popoli che Calamandrei aveva scritto per una enciclopedia per ragazzi.

Ma ci sono anche piste filologiche che si aprono nella comparazione di testi, tra i manoscritti originali e le versioni finali:il che vale per l’arringa per Danilo Dolci del 1956 così come per la lapide commissionata dal Comune di Firenze dopo la Liberazione, affissa in via dei Gondi sul lato di Palazzo Vecchio. Quest’anno il Comune ha voluto restaurarla e illustrarla con una targa, che il Sindaco ha inaugurato in occasione del convegno dedicato a Calamandrei  nella sala dei Cinquecento lo scorso 27 ottobre. La documentazione custodita all’ISRT testimonia del travaglio del dosaggio tra ruolo degli alleati e insurrezione popolare nel testo ad memoriam che Calamandrei vuole trasmettere alle future generazioni.

Infine tra le foto delle passeggiate degli anni Trenta con gli amici antifascisti, l’ISRT ne custodisce alcune non incluse nell’album organizzato da Calamandrei e conservato a Montepulciano: ne sono esposte due della passeggiata a Certaldo con Nello Rosselli, poche settimane prima del suo assassinio in Francia.

Visitata dalle scuole e dagli avvocati, la mostra, di cui verrà predisposto un catalogo, è un ottimo stimolo a conoscere ed approfondire l’attività molteplice del giurista fiorentino, al quale è stato intitolato il Tribunale di Firenze.

Nella prima sala in exergue la rivista fiorentina “Il Ponte”, tuttora vitale, a testimonianza dei tanti lasciti ancora attivi. Tra le foto meno conosciute una con il mantello di ermellino da rettore, assieme al generale Clark all’Università di Firenze, ed una panoramica dell’insediamento del consiglio comunale del 1956.

Un apprezzabile lavoro sulle fonti, dell’Istituto della Resistenza e dei giovani del servizio civile, che hanno messo a punto un video sulle relazioni con la Cina, proiettato nell’ultima saletta.

(Silvia Calamandrei)

*Per informazioni:

http://www.ordineavvocatifirenze.eu/2017/11/piero-calamandrei-intellettuale-democratico-nella-firenze-del-dopoguerra-mostra-documentaria-archivio-storico-del-comune-di-firenze-dal-2-al-22-novembre-2017/ 

 

« Torna indietro