Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

LA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO VISTA DA UNA PREZIOSA COLLABORATRICE DELLA NOSTRA ISTITUZIONE

Riceviamo e più che volentieri pubblichiamo una riflessione della Dott. Tatiana Camerota, nostra collaborarice per il settore Cina:

Oggi, giovedì 23 aprile 2015, si celebra come ogni anno la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, istituita dall’UNESCO.

E allora, almeno una volta l’anno (anche se noi, in realtà, lo facciamo molto più spesso!), consentiteci di pronunciare il nostro “inno al libro e alla lettura”: lettura come fonte e strumento di formazione, informazione, cultura, ma anche evasione, arricchimento e crescita personale.

Un inno necessario oggi più che mai, vista la generale disaffezione alla lettura di cui dobbiamo prendere atto. È necessario riavvicinare le persone ai libri, far loro (ri)scoprire la bellezza e la piacevolezza di un’attività che può dare molto di più di quanto riesca a togliere. Basta solo trovare la chiave e la modalità che più si confà a ciascuno di noi. 

Pensiamo- al di là degli evidenti motivi di studio e lavoro – che leggere debba essere prima di tutto un piacere, un desiderio naturale e non un obbligo o una scelta forzata: solo così si potrà apprezzare fino in fondo questo spazio di libertà che ciascuno può sfruttare come meglio crede.    

E una volta immersi in questo spazio libero, non ci resterà che cominciare a viaggiare, nel tempo e nello spazio, attraverso mondi nuovi e inesplorati, scoprendo realtà prima sconosciute, superando confini e barriere, mettendoci in gioco, emozionandoci, traendo nuovi spunti di riflessione e nuovi punti di vista sulla vita e sul mondo, osservato da diverse angolazioni. Proprio come accade in un vero viaggio.

I motivi per i quali ciascuno di noi decide di (non) leggere sono innumerevoli ed estremamente soggettivi, legati alle singole esperienze e sensibilità. Anche per questo è nato il progetto #ioleggoperché, lodevole iniziativa dell’AIE (Associazione Italiana Editori – vi rimandiamo al sito per approfondimenti su questo progetto e su informazioni e dati di carattere generale riguardanti lettori e lettura). 

Il mio è un legame con i libri ormai indissolubile: scuola, università, studio, formazione ma anche svago, piacere personale, passione, viaggi. Porto almeno un libro sempre con me: in treno, in autobus, prima di dormire, durante una pausa. Ogni momento è buono per leggere qualche pagina e continuare a divorare un libro che magari mi sta appassionando particolarmente.

Inoltre, nella mia esperienza di lettrice, c’è ormai da qualche anno il fondamentale e formativo legame con questa biblioteca e i suoi libri, soprattutto con la sezione riguardante la Cina, di cui ho avuto e ho tuttora la fortuna e il piacere di occuparmi. Avere accesso a un così ampio e importante patrimonio mi permette di scoprire ogni volta un libro nuovo, approfondire le mie conoscenze e incuriosirmi ancor di più, trascorrere ore a sfogliare e analizzare questo o quel libro.

Per chi lavora in una biblioteca un libro può assumere una miriade di significati: oggetto da consultare; oggetto da catalogare, collocare e archiviare; oggetto prezioso da custodire e salvaguardare; oggetto da esporre; oggetto da prestare. Sì, oggetto, in senso materiale e concreto: perché nonostante l’avanzare dei libri digitali, il rapporto con il libro cartaceo in una biblioteca è indubbiamente più forte, diretto e immediato, quasi intimo e forse l’unico possibile. Il piacere di toccarne e sfogliarne le pagine, di sentirne l’odore, di osservarne la copertina, di trascorrere ore tra gli scaffali per scegliere proprio quel libro in mezzo a tanti altri. Tutto questo non ha eguali.

Ogni nuovo libro scelto rappresenta una sfida, con noi stessi e con la storia che ci apprestiamo a leggere. Non sempre questa storia ci piacerà, talvolta ci deluderà, talvolta invece ci appassionerà. Ma farà tutto parte del meraviglioso “gioco” della lettura.

Per dirla con Kafka: “Un libro dev’essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi”. Ecco, se un libro sarà riuscito a scuoterci e a “smuoverci” qualcosa dentro, a suscitare emozioni forti, a stimolare la nostra riflessione e a non lasciarci indifferenti – nel bene e nel male – allora ne sarà sempre e comunque valsa la pena.

Per questo (e per molto altro ancora) innamoratevi dei libri, e i libri s’innamoreranno di voi.

Tatiana Camerota 

 

« Torna indietro