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Colacicchi a Firenze: un grande pittore, e un cordiale rapporto con Piero Calamandrei

Giovanni Colacicchi, Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ‘900

A cura di Mario Ruffini e Susnna Ragionieri, Polistampa, Firenze 2014

Il ricco catalogo della mostra allestita ed ancora in corso a Villa Bardini offre nuovi approfondimenti su un pittore importante del nostro Novecento e sul suo ruolo nel mondo dell’arte fiorentino e nazionale. Un appassionato artista, con frequentazioni significative in campo letterario e musicale, ed un uomo civilmente impegnato, con la sua adesione al partito d’Azione e l’impegno nella resistenza fiorentina.

In vari saggi e contributi si accenna alla sua amicizia con Piero Calamandrei, che lo difesa come avvocato, ne fu committente per la sua casa del Poveromo (gli affreschi con conchiglie della sala da pranzo),  dedicò un saggio al suo dipinto Il giudice di Locri e gli inviò una delle copie dell’edizione privata dell’Inventario della casa di campagna.

Di questa amicizia ci sono testimonianze nel nostro archivio, quale la lettera che Colacicchi scrisse per ringraziamento del dono, a fine 1941:

Gentilissimo Professore,

con troppo ritardo La ringrazio del graditissimo dono del Suo libro: ma ho voluto prima leggerlo, e non m’era stato facile finora, ché troppo sono stato in questi ultimi tempi occupato nel lavoro e frastornato da noie di vario genere. Di questo ritardo La prego di scusarmi.

Ho letto il suo libro con piacere grandissimo, tanto più grande per il fatto di vedere in esso chiaramente espresse quelle profonde umane qualità che del resto continuamente chiunque può costatare che abbia un qualche anche se minimo commercio con Lei. E io per parte mia ho avuto troppe prove della sua umanità e della sua alta civiltà. Un così nitido stile prende subito, così che il libro quasi si ascolta, e ci si sente dietro la Sua voce e la Sua presenza. Del libro ho anche ammirato la veste e le intonate e graziose decorazioni.

La ringrazio del pensiero e del dono.

A Lei, alla Signora e a Suo figlio coi miei saluti i migliori auguri per il nuovo anno

 

Firenze 31 Dicembre 1941

Giovanni Colacicchi

Gentilissimo Professore,
con troppo ritardo La ringrazio del graditissimo dono del Suo libro: ma ho voluto prima leggerlo, e non m’era stato facile finora, ché troppo sono stato in questi ultimi tempi occupato nel lavoro e frastornato da noie di vario genere. Di questo ritardo La prego di scusarmi.
Ho letto il suo libro con piacere grandissimo, tanto più grande per il fatto di vedere in esso chiaramente espresse quelle profonde umane qualità che del resto continuamente chiunque può costatare che abbia un qualche anche se minimo commercio con Lei. E io per parte mia ho avuto troppe prove della sua umanità e della sua alta civiltà. Un così nitido stile prende subito, così che il libro quasi si ascolta, e ci si sente dietro la Sua voce e la Sua presenza. Del libro ho anche ammirato la veste e le intonate e graziose decorazioni.
La ringrazio del pensiero e del dono.
A Lei, alla Signora e a Suo figlio coi miei saluti i migliori auguri per il nuovo anno

Firenze 31 Dicembre 1941
Giovanni ColacicchiGentilissimo Professore,
con troppo ritardo La ringrazio del graditissimo dono del Suo libro: ma ho voluto prima leggerlo, e non m’era stato facile finora, ché troppo sono stato in questi ultimi tempi occupato nel lavoro e frastornato da noie di vario genere. Di questo ritardo La prego di scusarmi.
Ho letto il suo libro con piacere grandissimo, tanto più grande per il fatto di vedere in esso chiaramente espresse quelle profonde umane qualità che del resto continuamente chiunque può costatare che abbia un qualche anche se minimo commercio con Lei. E io per parte mia ho avuto troppe prove della sua umanità e della sua alta civiltà. Un così nitido stile prende subito, così che il libro quasi si ascolta, e ci si sente dietro la Sua voce e la Sua presenza. Del libro ho anche ammirato la veste e le intonate e graziose decorazioni.
La ringrazio del pensiero e del dono.
A Lei, alla Signora e a Suo figlio coi miei saluti i migliori auguri per il nuovo anno

Firenze 31 Dicembre 1941
Giovanni Colacicchi

(Silvia Calamandrei)

 

 

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