-------- Yu Hua a Siena: la Cina tra passato e futuro, tra luci e ombre, tra ironia e timori… – Biblioteca Montepulciano Calamandrei
Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

Yu Hua a Siena: la Cina tra passato e futuro, tra luci e ombre, tra ironia e timori…

余华先生读当代,传统和记忆

Tradizione, contemporaneità e memoria – Incontro con Yu Hua

Lunedì 5 novembre, l’Università per Stranieri di Siena ha accolto uno dei più famosi scrittori contemporanei cinesi, in Italia per un lungo tour in varie città da Nord a Sud. La chiusura è prevista a Milano con una serie di incontri in programma dal 13 al 17 novembre prossimi.  

Il padrone di casa, il Rettore Pietro Cataldi, ha dato il benvenuto all’ospite seguito dai saluti della Professoressa Huang Yunlin, nuova direttrice di parte cinese dell’Istituto Confucio di Pisa (ente co-organizzatore dell’evento). Dopo i saluti istituzionali, la consegna di un omaggio allo scrittore: una copia del Sanese, la prima moneta emessa dalla Repubblica di Siena nel quattordicesimo secolo. Un regalo prezioso e al contempo leggero da mettere in valigia per tornare in patria!

La Professoressa Anna Di Toro, anche interprete da e verso il cinese per tutto l’incontro, ha brevemente introdotto la biografia e l’opera di Yu Hua, nato nel 1960 a Hangzhou. Due i romanzi con i quali si è affermato: Vivere, da cui il regista Zhang Yimou ha tratto nel 1994 l’omonimo film, e Cronache di un venditore si sangue (1999), che affronta alcuni degli snodi più importanti della recente storia cinese. Ricordiamo, tra gli altri, anche il romanzo Brothers (2008), Il settimo giorno (2017) e La Cina in dieci parole (2012), saggio critico sulla società cinese contemporanea.    

Di recentissima uscita in Italia anche un altro suo saggio: Mao Zedong è arrabbiato (2018), che analizza e racconta, attraverso gli aneddoti e il punto di vista ironico e lucido dell’autore, gli enormi cambiamenti – ideali e materiali – avvenuti in Cina negli ultimi decenni, intrisi di contraddizioni e complessità. Distribuzione iniqua della ricchezza e lotta di classe ormai dimenticata in nome di interessi individuali e arricchimenti personali: questi, in estrema sintesi, i motivi per i quali Mao, fosse oggi ancora vivo, sarebbe arrabbiato osservando la Cina con i propri occhi.  

Yu Hua ha sapientemente intrattenuto un’aula magna gremita di studenti (molti cinesi) con il suo racconto tra tradizione, contemporaneità e memoria – questo il titolo scelto per l’evento. Una Cina in costante cambiamento che tuttavia continua a fare i conti con la sua tradizione, alla ricerca di un equilibrio spesso precario o personalistico: due gli aneddoti raccontati (presenti nel libro) che ben chiariscono dove si sposta l’asticella quando si tratta di tombe, templi, riti e legami personali.  

Quanto alla memoria, Yu Hua ha ricordato divertito il viaggio che fece in Italia vent’anni fa per una conferenza a Torino sulla scrittura, insieme ai suoi celebri colleghi Mo Yan (Premio Nobel Letteratura 2012), Su Tong e Wang Shuo. Un racconto che ha spaziato dalle vicissitudini linguistico-logistiche per raggiungere Parigi per un viaggio di piacere alle motivazioni – non sempre e subito idealistiche o nobili – per le quali hanno deciso di diventare scrittori.

E a proposito di scrittura, riportiamo in chiusura una delle domande rivolte a Yu Hua a fine incontro: come fare a capire se si hanno il talento e la capacità necessari per scrivere? Ebbene, molto banalmente ma ancor più realisticamente, lo si può scoprire solo scrivendo, provando e riprovando (e in seconda battuta proponendo i nostri lavori a qualcuno): questa la risposta del nostro scrittore. E noi non possiamo che accogliere il consiglio di Yu Hua e augurare, a chi desidera intraprendere questa strada, impegno, passione e tenacia nel percorrerla fino in fondo. 

Tatiana Camerota

 

« Torna indietro