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Biblioteca Comunale – Montepulciano

 

La Biblioteca dei bambini e dei ragazzi  fornisce un servizio di base per utenti da 0 a 16 anni, partendo da un luogo accogliente e confortevole, allestito nel 2018 anche grazie ad alcune significative donazioni

La struttura si trova in Piazza Grande, al secondo piano del Palazzo del Capitano, in uno spazio distaccato e appartato rispetto alla biblioteca centrale ma vicino alla sala studio di recente allestimento. Il materiale presente nella Sezione è diviso per fasce d’età: Prima Infanzia; Scuola Primaria 1° livello; Scuola Primaria 2° livello ; Scuola Secondaria (11-14 anni), Giovani adulti e due sezioni speciali dedicate al Fantasy e ai Classici.

I volumi sono sistemati a scaffale aperto e disposti a diverse altezze per agevolare  la consultazione anche dei più piccoli.

In particolare, l’area destinata alla Prima Infanzia è attrezzata con un grande tappeto e cuscini, con sedute informali e tavolini bassi, e materiale librario (libri-gioco e libri-animati, albi cartonati, pubblicazioni di stoffa), collocati in scaffali bassi.

Ai normali servizi la Biblioteca dei bambini e dei ragazzi offre anche momenti di incontro con letture ad alta voce, servizio di prestito di libri alle scuole, visite guidate alle classi, lettura in lingua inglese e spagnola, e numerose altre iniziative dedicate ai giovani.

Il legame di Piero Calamandrei con Montepulciano risale alla sua gioventù quando da giovanissimo veniva nella città poliziana a trascorrere le vacanze estive. Per Calamandrei Montepulciano evoca l’atmosfera magica dell’infanzia e della natura: è per lui il luogo di riposo e di contemplazione della quintessenza del paesaggio toscano, che descrive nelle sue pagine più intime e letterarie e nei suoi quadri. E’ anche il luogo dell’incontro amoroso, nel lontano 1908, con Ada Cocci, la compagna della sua vita, nipote del medico condotto del paese, a cui dedica lettere appassionate ora raccolte in Ada con gli occhi stellanti. Ed è a Montepulciano che Calamandrei trentenne, professore universitario a Siena, scrive una delle sue prime commemorazioni, in onore dei caduti poliziani nella Grande Guerra, inaugurando quello stile della memoria civile che maggiore notorietà acquista nel secondo dopoguerra, con la famosa epigrafe Lo avrai camerata Kesselring.

Non è un caso che le eredi Silvia e Gemma Calamandrei abbiano donato alla Biblioteca l’archivio dell’insigne giurista, letterarto, artista.